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Riflessioni...

mercoledì 20 aprile 2011

Geomanzia, Feng Shui


La parola Geomanzia fa riferimento a due settori della conoscenza diversi fra loro. Nel primo ambito, le cui basi sono di origine cinese, si parla su come di manifesta l’energia universale (Feng Shui) sulla terra, mentre nel secondo ci si riferisce ad una arte divinatoria. È possibile rintracciare delle notizie sulla geomanzia risalenti già all’era neolitica in cui Romani Celti e Bizantini ne facevano uso. Essi, infatti, orientavano abitazioni e edifici in relazione ai punti cardinali o addirittura gli astri. Ciò avveniva in quanto vi era una visione globale dell’universo, dove ogni elemento è connesso a tutti gli altri. Da questo deriva la ricerca e la collocazione del campo energetico “uomo” all’interno del campo energetico “pianeta”. Tra questi due sistemi è possibile individuare una serie di relazioni in cui tutte le parti sono reciprocamente legate tra di loro. L’equilibrio che si instaura tra entrambi i sistemi, derivato dalle intrinseche forze energetiche interne, permette di trovare benessere e armonia. La geomanzia, però, può semplicemente essere una tecnica per prevedere il futuro. Questo metodo divinatorio non presuppone grandi doti medianiche o extrasensoriali ma impegno, dedizione e passione. Seconda questa interpretazione il termine “Geomanzia” avrebbe un’origine greca dove “geo”, significa “terra”, e “manteia”, ovvero “divinazione”. In generale l’origine non è del tutto chiara. Alcuni ritengono che i padri fondatori siano i Persiani chi invece pensa siano gli Arabi. Si narra che già gli uomini primitivi leggessero nelle costellazioni una sorta di messaggio dettato dagli Dei e che cercavano poi di interpretarlo in modo da poter “predire” ciò che indicato proprio dagli stessi Dei e di conseguenza il futuro. Quegli uomini cercano di riprodurre i medesimi messaggi sulla terra o sulla sabbia, così da poter imparare il loro linguaggio. Per questo la Geomanzia viene ritenuta uno dei metodi divinatori più antichi. È comunque generalmente accetta l’idea che la geomanzia abbia avuto origine in Persia, molti millenni fa. Successivamente tra il XIV e il XV secolo si cominciarono a trovare opere sulla Geomanzia e in seguito vennero approfonditi gli studi, alcuni dei quali mirati a rintracciare legami tra la geomanzia e l’astrologia. Oggi, grazia all’impulso dato dagli Arabi, questa tecnica divinatoria si è diffusa sia in occidente che in oriente. Anticamente, tale tecnica consisteva nel prendere tra le mani una certa quantità di terra e poi la si lanciava al suolo, delicatamente. Le forme che si creavano era oggetto di interpretazione da parte dell’indovino. Oggi invece, quest’arte definita “geomanzia sulla carta” inizia con la formulazione di una domanda e poi, ad occhi chiusi, con la matita si picchietta sul foglio formando, istintivamente dei cerchi disposti in sedici file. Alla fine di questa operazione questi segni vengono sistemati a coppie fino a che rimangono o una copia intera o un singolo segno.

Questa operazione si ripete per le sedici file, e i segni finali, doppi o unici, vengono raggruppati a quattro a quattro, in modo da ottenere quattro figure di quattro segni l'una, incolonnati. Queste prime quattro figure sono dette “le madri”. Da queste, ricomponendo i segni delle quattro madri linea per linea partendo dall'alto, si ricavano altre quattro figure chiamate “le figlie”. Poi, sommando i segni delle prime due e seconde due madri e delle prime due e seconde due figlie si ricavano altre quattro figure dette “le nipoti”, e poi da queste, sempre sommando i segni, singoli o doppi, i “due testimoni” detti “del passato e del futuro”, e infine dalla somma di questi due la sintesi soprannominato “il giudice”. Le figure che possono formarsi sono sedici, alcune portano beneficio altre hanno un carattere più negativo: popolus, via, caput draconis, puella, puer, cauda draconis, fortuna maior, carcer, fortuna minor, conjunctio, tristitia, laetitia, albus, rubeus, acquisitio, amissio.