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Riflessioni...

lunedì 3 maggio 2010

Il senso è l' uscita riflessiva dalla continuità temporale



Come è prodotto il senso? come si può sapere se un' azione è "sensata"?

Alla base di tutto è il tempo!
Il concetto di senso è legato al tempo.

Nella vita di tutti i giorni diamo per scontato che le nostre azioni abbiano un SENSO ; che esso sia il medesimo che gli altri danno alle nostre azioni; che esso sia " corretto".

La vita quotidiana è un fluire continuo di azioni, nostre e altrui, senza che a nessuno appaia necessario chiedersi il perchè fa così e non altrimenti.

Tutto appare scontato, normale.

Il fatto è che diamo per scontato il senso.

Per esempio, davanti un semaforo rosso non c' è bisogno di riflettere prima di fermare la nostra macchina, la nostra azione è intenzionale ma non riflessiva.

C' è intenzionalità nel fermarsi, ma non c' è riflessività, perchè si agisce "senza pensare": il senso dell' azione è dato per scontato.

Per poter cogliere Il senso si deve uscire dalla continuità temporale , detto in altri termini

Il senso è l' uscita riflessiva dalla continuità temporale.

Il tempo non è un insieme di attimi messi in fila, al contrario è una durata indivisa, un continuo e ininterrotto fluire.
Vale la stessa cosa anche per la nostra coscienza, il fluire della nostra vita è un insieme di vissuti indivisi, come gli attimi del tempo.
Posso staccare uno di questi vissuti della mia esperienza e riflettere su di esso, mentre il flusso della durata e dell' esperienza ha una direzione temporale, la riflessione inverte tale flusso perchè una volta separato l' attimo, o il vissuto esso è passato, è qualcosa che non c' è più :

Perchè si possa cogliere il flusso stesso della durata si presuppone un rivolgimento dello sguardo in direzione contraria al flusso della durata, un atteggiamento particolare nei confronti del flusso della propria durata che è quello che chiamiamo "riflessione". (il Sè è riflessione.)

Non appena rifletto, separo l' adesso da un prima e ricollego l' adesso a un prima: il prima mi viene dato nell' adesso come un passato.
Prendere coscienza significa perciò spezzare l' unità del flusso del tempo:
riflettere è sempre ricordare!

Il senso è quindi sempre separazione, è uscita riflessiva dalla continuità temporale;
perchè l' uomo possa essere consapevole del senso che ha dato alla sua azione (fondamentale è l' uso del passato) , occorre che stacchi quell' unità di senso dall' esperienza attraverso una presa di coscienza riflessiva, occorre che la coscienza rifletta su se stessa.

Silvia Miccoli